La Camera dei Deputati ha approvato una legge delega che rivoluziona l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, e Medicina Veterinaria, eliminando il tradizionale test d’ingresso a numero chiuso.
Cosa cambia nell’accesso
Con questa riforma, gli studenti potranno iscriversi liberamente al primo semestre di questi corsi di laurea. Tuttavia, per accedere al secondo semestre, dovranno soddisfare specifici requisiti:
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Aver conseguito tutti i Crediti Formativi Universitari (CFU) previsti per gli esami del primo semestre.
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Posizionarsi in una graduatoria di merito nazionale basata sui risultati ottenuti.
Questo significa che la selezione avverrà durante la transizione dal primo al secondo semestre. Nel caso in cui uno studente non riesca ad accedere al secondo semestre, i crediti acquisiti saranno comunque riconosciuti, permettendogli di utilizzarli in altri corsi di laurea affini.
Motivazioni della riforma
La riforma nasce dalla necessità di incrementare il personale medico nel Paese. Si prevede che, nei prossimi sette anni, le università italiane formeranno 30.000 medici in più, sostenute da maggiori risorse finanziarie. Questo investimento mira a rafforzare il sistema sanitario nazionale e a garantire una formazione di eccellenza.
Dichiarazioni istituzionali
Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione della riforma, affermando che finalmente Medicina volta pagina, superando il numero chiuso e dicendo addio ai test d’ingresso che per troppo tempo hanno spento i sogni e le ambizioni di tanti ragazzi. Ha inoltre sottolineato che l’università non si presenta più con l’odiosa dicitura ‘numero chiuso’, ma apre le proprie porte per formare chi desidera diventare medico.
Questa riforma rappresenta un cambiamento significativo nel panorama dell’istruzione universitaria italiana, offrendo nuove opportunità agli aspiranti medici e rispondendo alle esigenze del sistema sanitario nazionale.